Risale al sec. XIX uno dei pochi edifici sopravvissuti alla guerra e riaperto col nome CORTE Coriano Teatro, progettato da un allievo di Luigi Poletti, padre del distrutto Teatro Galli riminese. Il Palazzo del Teatro Comunale di Coriano è uno dei pochi edifici di proprietà comunale ad avere una certa storia. Nonostante le sue innumerevoli trasformazioni interne e di destinazione d’uso, l’esterno dell’edificio, fortunatamente salvatosi anche dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, non è mutato.
Le premesse delle sue origini risalgono ad oltre un secolo fa. Il primo consiglio comunale il 23 maggio 1863 delibera di acquistare il terreno dirimpetto al Campo della Fiera (gli attuali giardini) di proprietà del Conte Luigi Salvoni per erigervi un teatro nonché le scuole elementari maschili.
Le trattative per l’acquisto risultano alquanto complesse: solamente nel settembre del 1865 ci si accorderà sul prezzo stabilito in £. 4.000. Ma l’acquisto del terreno provocò innumerevoli liti tra la Giunta Comunale e il Conte Luigi Salvoni, accusato di aver rigirato la Giunta. Fra una sentenza e un ricorso al Tribunale, il progetto della nuova costruzione rimase bloccato, anche in conseguenza delle innumerevoli crisi di direzione Comune.
Occorrerà aspettare sino al maggio 1889 per arrivare alla presentazione del progetto per il nuovo palazzo per gli uffici finanziari governativi e per le scuole elementari al Consiglio Comunale.
Il progetto è di Alessandro Ferri, perito comunale di Coriano, allievo di quel Poletti che progettò il Teatro di Rimini (piazza Cavour). Sul lato mare venivano alloggiati tutti gli uffici governativi: uffici del registro, catasto, archivio notarile. Occorre ricordare che allora Coriano era sede di mandamento ed ospitava tutti gli uffici governativi per il territorio di sei comuni e fra questi era il più popoloso. Sul lato monte erano invece collocate le scuole elementari maschili.
La costruzione del palazzo richiese quasi quattro anni di lavoro: dall’estate del 1889 alla fine del 1893. Gli uffici governativi vi entrarono dal 1gennaio 1894. Esso costò la somma, notevole per quei tempi, di L. 40.000.
Il progetto, prevedeva una parte destinata a scuole elementari maschili e l’altra destinata ad uffici amministrativi. Sembra però che la scuola non ebbe avuto lunga vita ed è dei primi del Novecento l’idea della trasformazione in teatro. La ragione di questo mutamento, ebbe luogo per cause di forza maggiore: la mancanza di scolaresca.
Del ventennio che va dal 1920 al 1940 non si hanno notizie certe; le uniche che parlano di teatro raccontano che era la sede di feste da ballo, negli anni Trenta si ha poi l’allestimento dell’O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro), circolo ricreativo posto nello scantinato dello stabile.
Dal 1964 al 1965 si apportarono quelle modifiche che avrebbero dato al teatro l’ultima fisionomia, tranne un successivo intervento per motivi di sicurezza.
Demolita la vecchia galleria, se ne costruiva una a gradoni inserendo nella struttura in muratura una soletta in cemento armato, mentre dalla parte del palco si resero necessari due pilastri alti fino al tetto per stabilizzare questo “scatolone” che si era svuotato. Furono aperte uscite di sicurezza, tamponate alcune aperture e costruita una scala a chiocciola per accedere alla sala proiezione posta sopra il porticato. Si istallarono nuovi servizi ad uso del cinema-teatro poiché i primi erano divenuti inutilizzabili.
L’ulteriore modifica, avvenuta successivamente, di carattere tecnico, fu dettata da norme dei Vigili del Fuoco e prevedeva la riduzione dei posti a sedere sia in galleria che nella platea. Altro intervento di una certa consistenza si eseguì intorno agli anni 1972 – 1975. Tali lavori erano finalizzati alla costruzione della biblioteca comunale. Per permettere l’installazione della biblioteca, con conseguenti problemi di sovraccarico, fu realizzato ex novo un solaio in travetti e tavelloni calcolato in semplice appoggio e tenuto unito da una trave di bordo. Si ricavarono una direzione, una segreteria con funzione di sala riunione, una sala consultazione più grande ed una più piccola, nonché un servizio per tutta la zona; sempre sotto il porticato, nella parte del Palazzo che ospitava lo spaccio, una sala mostre e nella parte rimanente di questa ala la sede di un sindacato.
Il progetto di ristrutturazione: nel 1993 venne approvato il programma generale relativo al recupero e restauro del palazzo del teatro comunale e il progetto esecutivo del 1° stralcio. I lavori si sono protratti fino all’anno 2008 ed hanno comportato l’esecuzione di sette stralci ed un investimento di 7 milioni di euro. L’inaugurazione è avvenuta il 28 dicembre 2008 dopo una chiusura durata 17 anni. La nuova struttura è un unico contenitore adibito a funzioni culturali e di incontro grazie a un sistema integrato di sale e funzioni, all’avanguardia per le soluzioni tecnologiche e ricercata nel design dell’arredo, sicuramente al servizio della comunità locale, ma con una valenza ed una importanza per lo meno provinciale.
Il Teatro dispone di una sala grande da 220 posti, una saletta da 80 posti e due sale riunioni. Il Palazzo può essere utilizzato per esposizioni, congressi e meeting aziendali. E’ presente uno spazio enogastronomico istituito per la valorizzazione dei prodotti locali.